Lo statuto della cooperativa Camilla

Lo statuto della cooperativa “Camilla – emporio di comunità” si caratterizza per alcuni aspetti sui quali basiamo la nostra esperienza: valori ispiratori, patto sociale di autogestione, ruolo dei soci cooperatori.

Francesca Komel ha sintetizzato i più significativi in questo bel poster che troverete nei banchetti per l’adesione in giro per la città.
Se volete leggerlo tutto potete farlo scaricando il documento.

È ora di aderire! Vieni a trovarci in giro

Anche a ottobre è possibile aderire alla cooperativa Camilla in diversi luoghi della città!

 

Non sai cos’è l’effetto Balotta? Vieni a scoprirlo in giro, le Camille son sempre di più ma c’è (uno) spazio che ci aspetta numerose!

Abbiamo costituito la cooperativa Camilla giovedì 21 giugno e da fine settembre abbiamo anche una sede, in via Vincenzo Casciarolo 8 a Bologna (tra Via del Lavoro e viale della Repubblica) e contiamo di inziare le attività entro dicembre 2018.
Ora è importante che altre persone si associno, sia per garantire l’apertura della sede che per far quadrare i conti ; )
Se non lo hai già fatto a ottobre puoi ancora aderire (che tu abbia fatto la preadesione o meno) in diversi luoghi della città!

 

Come fare?
Per aderire è sufficiente portare con te un documento di identità valido, il documento del codice fiscale (se riesci anche la fotocopia di entrambi i documenti!) e un po’ di buone vibrazioni! Alle penne e ai moduli ci pensiamo noi.
Il versamento della quota lo potrai fare successivamente tramite bonifico bancario sul conto corrente di Banca etica intestato alla cooperativa (ecco le coordinate).

Dove e quando? 

  • presso la nostra fiammante sede (work in progress) di via Casciarolo 8/d: mercoledì 17, 24 e 31 ottobre (ore 18 – 21);
  • presso la bottega Ex-Aequo in via Altabella, 7/b: il lunedì (ore 15-19) e dal martedì al sabato (ore 10-19);
  • al nuovo mercato di Campi Aperti al Pratello (largo antistante San Rocco): sabato 20 ottobre (ore 10-13)
  • domenica 21 ottobre 2018, dalle 19 alle 20 Camilla incontra Metro-Polis in via Savioli, 3 (zona via Mazzini) a Bologna (vedi mappa)
  • lunedì 22 ottobre 2018, dalle 18 alle 20 al mercato di CampiAperti in Piazza Verdi
  • martedì 23 ottobre 2018, dalle 18 alle 20 al mercato di CampiAperti al Vag61
  • mercoledì 24 ottobre, con Arvaia al Centro Natura in Via Albari 4/A
  • lunedì 29 ottobre, con Idee in Campo a Ozzano (link per orario e luogo definitivi)

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Di seguito trovi una serie di domande e risposte aggiornate

Come si aderisce praticamente alla cooperativa?
Da luglio saremo in giro per la città per permettervi di compilare fisicamente i moduli di adesione alla cooperativa. Si potrà poi versare la propria quota (minimo 125 € o di più a sostegno del progetto) con bonifico sul conto corrente. La quota si versa una volta sola (non ogni anno!). Stiamo studiando la possibilità di adesione online.

Quando aprirà l’emporio?
L’inizio delle attività è previsto entro dicembre del 2018.

Che prodotti ci saranno?
Si inizierà con un paniere di prodotti confezionati e sfusi, che gradualmente aumenteranno. Proporremo anche ortaggi e frutta freschi, formaggi e carne: stiamo studiando le modalità migliori per farlo, anche in relazione allo spazio che avremo.

Dove si trova?
In via Vincenzo Casciarolo, 8/b/c/d a Bologna (quartiere San Donato). E’ ben raggiungibile in bicicletta, autobus (linee 21, 28, 38, 39) o unicorno.

Che impegno prendo aderendo?
Il rischio del socio per legge è limitato alla quota di capitale sociale versata (le 125 €…).
A regime la sostenibilità economica è garantita dal numero dei soci e dal volume d’acquisto di ciascun socio (ma non è obbligatoria nessuna spesa minima). Così potremo ridurre nel tempo il margine da applicare sui prodotti con vantaggio per tutte/i.

E se non sono ancora sicuro di poter dare le 3 ore?
Se – pur avendo aderito alla cooperativa – al momento dell’apertura non riuscissi a dare il contributo di tempo, non temere: sarà prevista la possibilità di iniziare quando vorrai e potrai, ma prima rimarrai a bocca asciutta 🙂 !

Come si decide cosa fare e quando fare le 3 ore?
Stiamo mettendo a punto un calendario delle disponibilità di tutte/i i soci e delle cose da fare, in base al quale definiremo anche giorni e orari di apertura dell’emporio.

Si costituisce la cooperativa!

2018_06_21_Costituzione della cooperativa Camilla

Giovedì 21 giugno alle ore 17, a Bologna, presso il Centro Interculturale “Zonarelli”, si è costituita ufficialmente la cooperativa che gestirà Camilla, il primo emporio di comunità in Italia.
Le foto della giornata sono in questo album.


Dopo la costituzione della cooperativa, fatta da un gruppo di circa cinquanta soci fondatori, sono aperte le adesioni! Tutte le altre persone che hanno già dato la pre-adesione e quelle che non le avevano fatto ma sono interessate ad aderire potranno farlo in occasione dei banchetti presenti in città già da luglio.

L’emporio sceglierà i suoi produttori con criteri etici, nel rispetto dei lavoratori e della sostenibilità ambientale, dando nuova rilevanza alle relazioni sociali, alla base di un’economia più solidale.

Una cooperativa a ciclo chiuso
 Grazie all’iniziativa del Gas Alchemilla e dell’Associazione Campi Aperti nasce a Bologna il primo emporio di comunità in Italia, gestito da una cooperativa. Camilla sarà una cooperativa di consumo a ciclo chiuso, vale a dire che i soci saranno al tempo stesso clienti (i soli che potranno acquistare), gestori, perchè metteranno tutti a disposizione della cooperativa 3 ore al mese, e proprietari, perchè tutti contribuenti al capitale sociale della cooperativa.

Le persone che hanno già aderito in un anno sono 450
Il progetto Camilla ha mosso i suoi primi passi a settembre del 2017, raccogliendo finora 450 soci aderenti. Molti di loro hanno già partecipato personalmente all’attività che ha portato alla costituzione della cooperativa. I prossimi passi vedranno l’apertura dell’ emporio a Bologna entro i primi mesi del 2019.

I valori
I soci stessi selezioneranno solo alimenti e altri beni di buona qualità, sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e sociale, tenendo in considerazione l’intero ciclo di vita dei beni (dalle materie prime, fino allo smaltimento post-consumo; dalle condizioni dei lavoratori impegnati nella produzione, fino alla gestione dei rapporti commerciali dell’azienda produttrice).

I prodotti
Gli alimenti scelti (saranno disponibili anche prodotti non alimentari come detersivi, detergenti per la persona, etc.) proverranno da
agricoltura contadina, biologica e/o biodinamica, saranno quindi prodotti con metodi di coltivazione e di allevamento che utilizzano esclusivamente sostanze naturali ed escludono il ricorso a sostanze sintetizzate chimicamente (concimi, diserbanti, insetticidi) e a forme di allevamento intensivo, per salvaguardare la fertilità naturale del suolo, evitare lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e l’inquinamento del suolo e delle acque.

Equo compenso
La cooperativa si impegnerà inoltre a
conciliare l’interesse dei soci di acquistare cibo e altri beni di buona qualità a prezzo contenuto con il diritto dei produttori a un equo compenso del lavoro e l’interesse collettivo – della comunità attuale e delle generazioni future – alla preservazione dell’ambiente naturale; questo avverrà operando in cooperazione e in ottica mutualistica tra i soci, sostenendo le persone economicamente o socialmente svantaggiate, tra la cooperativa e le reti dei produttori e tra la cooperativa e il territorio.

Un fenomeno globale
Iniziative simili hanno avuto grande successo a Brooklyn (Park Slope), a Bruxelles (BEES) e nuovi empori di comunità stanno muovendo i primi passi attivi annche in Francia (La Louve).
Fra i sostenitori di questo nuovo modello anche Olivier De Schutter, Relatore speciale dell’ONU sul diritto all’alimentazione e co-presidente del Panel internazionale di esperti sui sistemi alimentari sostenibili (IPES-Food) che, sull’esempio belga, ha dichiarato: “Il supermercato partecipativo e cooperativo BEES risponde a tre necessità: di contribuire prima a rendere l’alimentazione sostenibile e accessibile a tutti (…); la necessità di far partecipare i soci alla vita dell’emporio, favorendo la creazione di legami sociali e garantendo la sostenibilità economica dell’emporio; la necessità, infine, di collegare Bruxelles a Brooklyn e Parigi, dove esperienze del genere sono state lanciate o sono lanciate oggi, all’avanguardia dell’innovazione sociale (…).

Giovanni Notarangelo, per tutti i soci fondatori di Camilla, ha dichiarato:
“Siamo molto soddisfatti di questo passo e di quanto abbiamo costruito finora dopo mesi di lavoro collettivo; da ora in avanti ci aspetta la traduzione in realtà di quanto pensato ed il coinvolgimento di nuovi cittadini in questo progetto di comunità.
Il nostro sogno è che dietro un acquisto consapevole ci siano cittadini che possano allargare i propri interessi e entrare in pratiche collettive, cooperative e solidali, basate su relazioni positive e trasparenza”