Novità: la sede, le prove, il nuovo sito, e tra poco apriamo!

Camilla, prove d'emporio

Camilla, prove d'emporio

 

Dopo più di un anno di lavoro collettivo (vedi i report), Camilla ha aperto la propria sede in via Casciarolo 8/d a Bologna, con una settimane di prove: dal 15  al 22 dicembre abbiamo ospitato i primi incontri ed è stato possibile acquistare una prima selezione di prodotti!

Nel frattempo abbiamo anche una nuova casa sul web, il sito www.camilla.coop, dove porteremo i post che raccontano il bel percorso di Camilla, dall’avvio della progettazione fino alla costituzione della cooperativa, fino all’intensa attività che ha portato a trovare e sistemare la prima sede dell’emporio.

In questo momento siamo preparando l’emporio (pulizie, ordini di prodotti e turni), se avete già aderito e volete dare una mano scrivete a info@camilla.coop.

L’emporio aprirà a febbraio 2019 con un’ampia selezione di prodotti, e prima faremo degli altri incontri informativi!
Restate aggiornate tramite la nostra newsletter oppure i canali social.

Grazie,
Le Camille 🙂

Lo statuto della cooperativa Camilla

Lo statuto della cooperativa “Camilla – emporio di comunità” si caratterizza per alcuni aspetti sui quali basiamo la nostra esperienza: valori ispiratori, patto sociale di autogestione, ruolo dei soci cooperatori.

Francesca Komel ha sintetizzato i più significativi in questo bel poster che troverete nei banchetti per l’adesione in giro per la città.
Se volete leggerlo tutto potete farlo scaricando il documento.

È ora di aderire! Vieni a trovarci in giro

Anche a ottobre è possibile aderire alla cooperativa Camilla in diversi luoghi della città!

 

Non sai cos’è l’effetto Balotta? Vieni a scoprirlo in giro, le Camille son sempre di più ma c’è (uno) spazio che ci aspetta numerose!

Abbiamo costituito la cooperativa Camilla giovedì 21 giugno e da fine settembre abbiamo anche una sede, in via Vincenzo Casciarolo 8 a Bologna (tra Via del Lavoro e viale della Repubblica) e contiamo di inziare le attività entro dicembre 2018.
Ora è importante che altre persone si associno, sia per garantire l’apertura della sede che per far quadrare i conti ; )
Se non lo hai già fatto a ottobre puoi ancora aderire (che tu abbia fatto la preadesione o meno) in diversi luoghi della città!

 

Come fare?
Per aderire è sufficiente portare con te un documento di identità valido, il documento del codice fiscale (se riesci anche la fotocopia di entrambi i documenti!) e un po’ di buone vibrazioni! Alle penne e ai moduli ci pensiamo noi.
Il versamento della quota lo potrai fare successivamente tramite bonifico bancario sul conto corrente di Banca etica intestato alla cooperativa (ecco le coordinate).

Dove e quando? 

  • presso la nostra fiammante sede (work in progress) di via Casciarolo 8/d: mercoledì 17, 24 e 31 ottobre (ore 18 – 21);
  • presso la bottega Ex-Aequo in via Altabella, 7/b: il lunedì (ore 15-19) e dal martedì al sabato (ore 10-19);
  • al nuovo mercato di Campi Aperti al Pratello (largo antistante San Rocco): sabato 20 ottobre (ore 10-13)
  • domenica 21 ottobre 2018, dalle 19 alle 20 Camilla incontra Metro-Polis in via Savioli, 3 (zona via Mazzini) a Bologna (vedi mappa)
  • lunedì 22 ottobre 2018, dalle 18 alle 20 al mercato di CampiAperti in Piazza Verdi
  • martedì 23 ottobre 2018, dalle 18 alle 20 al mercato di CampiAperti al Vag61
  • mercoledì 24 ottobre, con Arvaia al Centro Natura in Via Albari 4/A
  • lunedì 29 ottobre, con Idee in Campo a Ozzano (link per orario e luogo definitivi)

***

Di seguito trovi una serie di domande e risposte aggiornate

Come si aderisce praticamente alla cooperativa?
Da luglio saremo in giro per la città per permettervi di compilare fisicamente i moduli di adesione alla cooperativa. Si potrà poi versare la propria quota (minimo 125 € o di più a sostegno del progetto) con bonifico sul conto corrente. La quota si versa una volta sola (non ogni anno!). Stiamo studiando la possibilità di adesione online.

Quando aprirà l’emporio?
L’inizio delle attività è previsto entro dicembre del 2018.

Che prodotti ci saranno?
Si inizierà con un paniere di prodotti confezionati e sfusi, che gradualmente aumenteranno. Proporremo anche ortaggi e frutta freschi, formaggi e carne: stiamo studiando le modalità migliori per farlo, anche in relazione allo spazio che avremo.

Dove si trova?
In via Vincenzo Casciarolo, 8/b/c/d a Bologna (quartiere San Donato). E’ ben raggiungibile in bicicletta, autobus (linee 21, 28, 38, 39) o unicorno.

Che impegno prendo aderendo?
Il rischio del socio per legge è limitato alla quota di capitale sociale versata (le 125 €…).
A regime la sostenibilità economica è garantita dal numero dei soci e dal volume d’acquisto di ciascun socio (ma non è obbligatoria nessuna spesa minima). Così potremo ridurre nel tempo il margine da applicare sui prodotti con vantaggio per tutte/i.

E se non sono ancora sicuro di poter dare le 3 ore?
Se – pur avendo aderito alla cooperativa – al momento dell’apertura non riuscissi a dare il contributo di tempo, non temere: sarà prevista la possibilità di iniziare quando vorrai e potrai, ma prima rimarrai a bocca asciutta 🙂 !

Come si decide cosa fare e quando fare le 3 ore?
Stiamo mettendo a punto un calendario delle disponibilità di tutte/i i soci e delle cose da fare, in base al quale definiremo anche giorni e orari di apertura dell’emporio.

Si costituisce la cooperativa!

2018_06_21_Costituzione della cooperativa Camilla

Giovedì 21 giugno alle ore 17, a Bologna, presso il Centro Interculturale “Zonarelli”, si è costituita ufficialmente la cooperativa che gestirà Camilla, il primo emporio di comunità in Italia.
Le foto della giornata sono in questo album.


Dopo la costituzione della cooperativa, fatta da un gruppo di circa cinquanta soci fondatori, sono aperte le adesioni! Tutte le altre persone che hanno già dato la pre-adesione e quelle che non le avevano fatto ma sono interessate ad aderire potranno farlo in occasione dei banchetti presenti in città già da luglio.

L’emporio sceglierà i suoi produttori con criteri etici, nel rispetto dei lavoratori e della sostenibilità ambientale, dando nuova rilevanza alle relazioni sociali, alla base di un’economia più solidale.

Una cooperativa a ciclo chiuso
 Grazie all’iniziativa del Gas Alchemilla e dell’Associazione Campi Aperti nasce a Bologna il primo emporio di comunità in Italia, gestito da una cooperativa. Camilla sarà una cooperativa di consumo a ciclo chiuso, vale a dire che i soci saranno al tempo stesso clienti (i soli che potranno acquistare), gestori, perchè metteranno tutti a disposizione della cooperativa 3 ore al mese, e proprietari, perchè tutti contribuenti al capitale sociale della cooperativa.

Le persone che hanno già aderito in un anno sono 450
Il progetto Camilla ha mosso i suoi primi passi a settembre del 2017, raccogliendo finora 450 soci aderenti. Molti di loro hanno già partecipato personalmente all’attività che ha portato alla costituzione della cooperativa. I prossimi passi vedranno l’apertura dell’ emporio a Bologna entro i primi mesi del 2019.

I valori
I soci stessi selezioneranno solo alimenti e altri beni di buona qualità, sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e sociale, tenendo in considerazione l’intero ciclo di vita dei beni (dalle materie prime, fino allo smaltimento post-consumo; dalle condizioni dei lavoratori impegnati nella produzione, fino alla gestione dei rapporti commerciali dell’azienda produttrice).

I prodotti
Gli alimenti scelti (saranno disponibili anche prodotti non alimentari come detersivi, detergenti per la persona, etc.) proverranno da
agricoltura contadina, biologica e/o biodinamica, saranno quindi prodotti con metodi di coltivazione e di allevamento che utilizzano esclusivamente sostanze naturali ed escludono il ricorso a sostanze sintetizzate chimicamente (concimi, diserbanti, insetticidi) e a forme di allevamento intensivo, per salvaguardare la fertilità naturale del suolo, evitare lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e l’inquinamento del suolo e delle acque.

Equo compenso
La cooperativa si impegnerà inoltre a
conciliare l’interesse dei soci di acquistare cibo e altri beni di buona qualità a prezzo contenuto con il diritto dei produttori a un equo compenso del lavoro e l’interesse collettivo – della comunità attuale e delle generazioni future – alla preservazione dell’ambiente naturale; questo avverrà operando in cooperazione e in ottica mutualistica tra i soci, sostenendo le persone economicamente o socialmente svantaggiate, tra la cooperativa e le reti dei produttori e tra la cooperativa e il territorio.

Un fenomeno globale
Iniziative simili hanno avuto grande successo a Brooklyn (Park Slope), a Bruxelles (BEES) e nuovi empori di comunità stanno muovendo i primi passi attivi annche in Francia (La Louve).
Fra i sostenitori di questo nuovo modello anche Olivier De Schutter, Relatore speciale dell’ONU sul diritto all’alimentazione e co-presidente del Panel internazionale di esperti sui sistemi alimentari sostenibili (IPES-Food) che, sull’esempio belga, ha dichiarato: “Il supermercato partecipativo e cooperativo BEES risponde a tre necessità: di contribuire prima a rendere l’alimentazione sostenibile e accessibile a tutti (…); la necessità di far partecipare i soci alla vita dell’emporio, favorendo la creazione di legami sociali e garantendo la sostenibilità economica dell’emporio; la necessità, infine, di collegare Bruxelles a Brooklyn e Parigi, dove esperienze del genere sono state lanciate o sono lanciate oggi, all’avanguardia dell’innovazione sociale (…).

Giovanni Notarangelo, per tutti i soci fondatori di Camilla, ha dichiarato:
“Siamo molto soddisfatti di questo passo e di quanto abbiamo costruito finora dopo mesi di lavoro collettivo; da ora in avanti ci aspetta la traduzione in realtà di quanto pensato ed il coinvolgimento di nuovi cittadini in questo progetto di comunità.
Il nostro sogno è che dietro un acquisto consapevole ci siano cittadini che possano allargare i propri interessi e entrare in pratiche collettive, cooperative e solidali, basate su relazioni positive e trasparenza”

Camilla in costituzione! Sabato 30 Settembre

Dal 2016 un gruppo di persone, impegnate in Alchemilla GAS e Campi Aperti, ha studiato esempi e possibilità per costituire una cooperativa che gestisca un emporio solidale, di nome Camilla!
Negli ultimi mesi ne abbiamo parlato con molti di voi e il 30 settembre ci troveremo per conoscerci e iniziare il processo di costituzione di Camilla.

L’appuntamento è sabato 30 settembre dalle 16.00 al Centro Interculturale Zonarelli, in via Sacco 14 a Bologna.
Se non vi foste ancora registrati potete farlo al volo con questo modulo, ci serve per organizzare tutto al meglio!

Dopo un’introduzione sul percorso fatto e sugli obiettivi, vogliamo confrontarci insieme su organizzazione e ruolo dei soci nella cooperativa, sostenibilità economica, rapporto con i produttori, principi e valori, etc. Lo faremo usando dei tavoli tematici dove si potrà anche aderire ai gruppi operativi sui singoli temi. Il lavoro dei gruppi ci porterà alla costituzione di Camilla e per questo il tempo di tutti è l’ingrediente più prezioso!

Alla fine dell’assemblea chi lo vorrà potrà sottoscrivere la carta degli intenti, che vi invitiamo a leggere prima dell’incontro.
A questo punto festeggeremo insieme con bevande e cibo dei produttori coinvolti nel progetto: per ridurre i rifiuti vi chiediamo di portarvi un piatto e un bicchiere!

Il centro Zonarelli è all’interno del giardino Parker-Lennon: nella corte interna trovate alcune rastrelliere per biciclette, se venite in autobus scendete alla fermata ‘Lavoro’ della linea 21, se invece verrete in automobile potete parcheggiare nelle strade contigue al giardino.

Per chi non potrà esserci il 30 organizzeremo
altri incontri di adesione al progetto.

Ci vediamo sabato 30!
Alchemilla e Campi Aperti per CAMILLA

Nasce a Bologna il primo emporio autogestito e solidale in Italia!

Il sistema alimentare crea la povertà proprio mentre favorisce l’abbondanza di cibo; alleva fame e malattie 
tramite i suoi meccanismi di produzione e distribuzione. Ed è stato plasmato in gran parte dal terrore che gli 
operai e i contadini potessero balzare fuori dalla loro condizione, che esigessero l’uguaglianza. 
Il sistema è stato progettato in modo da risucchiare benessere dalle campagne, con giusto quel minimo di 
redistribuzione per tener buona la gente. Però l’unica forza capace di cambiare il mondo è sempre stata la gente 
che si solleva in massa per l’uguaglianza. 

                                            (Raj Patel, I padroni del cibo)

Un’economia basata sull’assunzione di responsabilità collettive comuni piuttosto che sull’interesse privato, 
se favorirà sensibilità adeguate, riuscirà ad acquistare una sua egemonia. 

(Murray Bookchin, Economia di mercato o economia morale? In The Modern crisis)

Sovranità alimentare è il diritto dei popoli ad alimenti nutritivi e culturalmente adeguati, accessibili, 
prodotti in forma sostenibile ed ecologica, è il diritto di poter decidere il proprio sistema alimentare e produttivo. Questo pone coloro che producono, distribuiscono e consumano alimenti nel cuore dei sistemi e delle politiche alimentari e al di sopra delle esigenze dei mercati e delle imprese 

Movimento internazionale di contadini Via Campesina, 1996

Come Alchemilla GAS (il principale Gruppo di Acquisto Solidale di Bologna) e Campi Aperti (Associazione di produttori biologici e contadini del territorio) abbiamo lanciato un nuovo progetto di consumo critico e solidale a Bologna, ispirandoci ad un’idea di autogestione, socialità e cooperazione che riteniamo capace di coinvolgere ampie fasce di cittadine/i nella ricerca di uno stile di vita e di consumo più sano, sostenibile e solidale e meno dipendente dai grandi attori economici, come le catene di supermercati che – direttamente o indirettamente – governano l’economia globale e indirizzano le scelte individuali tanto di chi acquista, quanto di chi produce.

Un progetto innovativo per le modalità organizzative di tipo partecipativo; incisivo per la semplicità e replicabilità del modello; inclusivo per la capacità di coinvolgere ampie fasce di cittadine/i.

Cosa succede oggi

A Bologna esiste un significativo numero di persone che provvede ai propri acquisti di alimenti e prodotti di uso comune anche tramite acquisti collettivi e mercati o botteghe a filiera corta. Tuttavia, per  ragioni di prezzo e varietà dei prodotti, nonché per comodità o abitudini d’acquisto, la quota di spesa familiare coperta da questi canali di acquisto è spesso modesta. Ci sono poi molte altre persone che non riescono ad accedere a queste pratiche per mancanza di informazione e/o poca disponibilità economica. Siamo convinti che accrescere il numero di cittadine/i che usufruiscono di queste modalità di acquisto sia un importante obiettivo per sostenere e rafforzare l’economia locale, la salute dei cittadini e la vivibilità della città e delle aree rurali.

Il risultato di decenni di politica economica liberista, votata alla sola ricerca della crescita è sotto gli occhi di tutti: una società sempre più divisa e caratterizzata dall’aumento delle diseguaglianze e della disgregazione sociale, che incentiva nei cittadini atteggiamenti egoisti e passivi, anziché stimolare la solidarietà e la collaborazione. E la percezione diffusa è che non ci siano alternative possibili.

Le grandi catene di supermercati – che gestiscono complessivamente l’80% degli acquisti delle famiglie italiane – governano il mercato della distribuzione, stimolano modelli di consumo dannosi per la salute e impongono ai produttori agricoli modalità di produzione standardizzate e costi di produzione sempre più bassi, contribuendo al diffondersi di sfruttamento e caporalato in molte zone d’Italia e in un numero crescente di filiere agricole, anche di eccellenza: pomodoro (Puglia, Basilicata e Campania); agrumi (Calabria e Sicilia); uva (Puglia, Piemonte e Lombardia); frutta (Puglia, Piemonte ed Emilia-Romagna); bestiame (Lazio, Campania e Sardegna), ecc. 

            Cosa vogliamo fare domani

Le scelte riguardanti la produzione e la distribuzione dei beni definiscono territori e rapporti sociali. Se una comunità locale si pone in condizione di scegliere in maniera democratica circa la produzione e la distribuzione del cibo e degli altri beni di consumo quotidiano, allora potrà scegliere come deve essere gestito il territorio che abita, come devono essere utilizzate le risorse comuni e come devono essere i rapporti tra tutte le lavoratrici e i lavoratori che partecipano in questo processo. Questo è il nostro progetto, che si affianca agli altri che si muovono da anni in questa direzione nel territorio che abitiamo. È un progetto di riappropriazione da parte della comunità locale del diritto di compiere le scelte fondamentali per il proprio quotidiano e per la sopravvivenza del pianeta.

Per invertire la rotta e virare verso un nuovo modello socio-economico, occorre partire da ciò che possiamo decidere direttamente e dalla nostra capacità di fare e di creare alleanze tra i diversi soggetti che – in ogni punto della catena economia – subiscono le conseguenze di un’economia perversa.

Il passo che vogliamo compiere, per il quale stiamo lavorando intensamente da alcuni mesi, è realizzare a Bologna un nostro nodo distributivo locale, nella forma di un emporio cooperativo, partecipativo e solidale, ispirato al modello esistente da molto tempo negli Stati Uniti (primo fra tutti“Park Slope Food Coop” di Brooklyn) e più recentemente approdato in Europa (in Francia e Belgio, primi esempi La Louve a Parigi e BEES a Bruxelles). Un emporio che distribuirà prodotti alimentari di qualità e a prezzi contenuti, grazie alla gestione cooperativa a ciclo chiuso, nella quale ciascun socio è allo stesso tempo cliente, lavoratore e proprietario.

Ci proponiamo dunque di creare una struttura cooperativa, ispirata ai principi di autodeterminazione alimentare, sostenibilità, mutualismo e partecipazione che sia:

  • aperta all’adesione di tutti i cittadini e le cittadine e gestita collettivamente, grazie alla partecipazione economica e lavorativa dei soci, tutti ugualmente tenuti a contribuire alla cooperativa con un investimento in tempo, progettualità e partecipazione
  • finalizzata alla distribuzione, esclusivamente nei confronti dei soci, di una gamma di prodotti alimentari e di uso comune, il più possibile ampia ed esauriente, con preferenza per il rapporto diretto con il produttore; le produzioni biologiche ed eco-sostenibili; i prodotti locali; le filiere partecipate; lo sfuso di qualità; i progetti volti a ridurre le diseguaglianze economiche ed implementare i diritti dei lavoratori;
  • promotrice di patti di collaborazione con i produttori volti alla pianificazione produttiva, al contenimento dei costi di produzione, al prefinanziamento delle produzioni;
  • promotrice di attività culturali, formative e divulgative rivolte a tutta la città e di pratiche di scambio e mutualità, volte al sostegno alle persone in situazione di difficoltà economica o sociale.

  **  Il pieghevole di Camilla! Da diffondere

Altri documenti utili:

*** Alcune domande frequenti *** 

Cos’è Camilla?

  • Camilla è un progetto di emporio autogestito e solidale proposto da Alchemilla GAS e CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare.

Cos’è un emporio autogestito e solidale?

  • Si tratta di un punto di approvvigionamento di prodotti di elevata qualità (alimenti biologici, filiere locali, prodotti equo-solidali, sfuso di qualità, cosmesi e detergenti naturali) organizzato in forma cooperativa. E’ autogestito perché tutti i soci della cooperativa dedicheranno una quota del loro tempo alla gestione dell’emporio ed è solidale perché grazie alla collaborazione di tutti i soci, le spese di gestione dell’emporio saranno ridotte al minimo e di conseguenza anche i prezzi di vendita saranno ridotti e il più possibile alla portata di tutte le tasche.

Cosa ci spinge a proporlo?

  • La lunga esperienza nei Gruppi di Acquisto Solidale e la presenza a Bologna di una solida rete di mercati contadini biologici promossi dall’associazione CampiAperti ci ha consentito di ragionare concretamente sul problema della distribuzione commerciale e ipotizzare una soluzione al problema a partire dalla collaborazione tra soggetti ugualmente schiacciati dal sistema economico: da un lato i consumatori, che vedono progressivamente ridursi il loro potere di acquisto e le possibilità di scelta nei consumi e all’altro i produttori (agricoli, ma non solo), che trovano nella vendita diretta la sola possibilità di sottrarsi al ricatto della Grande Distribuzione Organizzata e salvaguardare così il loro reddito.

Non bastava il GAS?

  • I Gruppi di Acquisto Solidale sono stati un importantissimo strumento di sperimentazione di democrazia economica che ha insegnato a risolvere i problemi spostando il punto di vista dall’interesse soggettivo all’interesse comune. Incrociando le rispettive debolezze, i consumatori e i produttori che si sono riconosciuti nel comune interesse alla salute propria e del pianeta, hanno gettato i semi di una nuova economia. Il progetto di emporio autogestito e solidale è un passo ulteriore, che consente di allargare l’esperienza del consumo critico, coinvolgendo molte più persone.

Che differenza c’è tra un emporio autogestito e solidale e un supermercato?

  • L’emporio autogestito e solidale non ha finalità di lucro e mira al bene comune della comunità che lo sostiene. Grazie alla sua organizzazione interna e al rapporto diretto con i produttori – che sostiene con patti di collaborazione – offre ai soci la possibilità di nutrirsi di buon cibo a buon prezzo e, nel contempo, garantisce ai contadini e agli altri fornitori un degno compenso del loro lavoro. Al contrario, il supermercato persegue una finalità di profitto e offre prodotti a basso prezzo grazie alla sua posizione di potere nella filiera, che consente ad esso di imporre ai produttori compensi sempre più bassi. Per molti decenni, i consumatori sono stati indotti ad inseguire il prezzo basso, come se i costi di produzione fossero comprimibili all’infinito. Ora sappiamo che questo era un inganno e il prezzo si paga sempre e comunque. Ciò che non paghiamo oggi in merce, lo pagheremo poi (noi o altri) in minor salute, minori salari, minore occupazione, minore salubrità dell’ambiente, ecc.

Che ruolo hanno i soci?

  • Il ruolo dei soci sarà determinante in tutti gli aspetti della vita della cooperativa. I soci saranno i soli proprietari dell’emporio, ne guideranno le scelte e lo gestiranno in tutti gli aspetti. Un piccolo numero di dipendenti (anch’essi soci) sarà impegnato a tempo pieno per dare continuità all’attività di gestione che i soci svolgeranno a rotazione, con un impegno limitato a 3 ore al mese ciascuno.

Ma davvero può funzionare?

  • L’idea riprende l’esempio ultraquarantennale della Park Slope Food Coop, nata a New York nel 1973 che oggi conta oltre 16.000 soci. Da qualche anno, in Europa, sono sorte decine di nuove esperienze che si rifanno a quel modello, come La Louve di Parigi e – più vicina a noi per conoscenza diretta – la Bees Coop di Bruxelles che hanno confermato la sostenibilità del modello.