La carta dei principi di Camilla

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CARTA DEI PRINCIPI E DEGLI INTENTI di CAMILLA

Camilla è una comunità di ricerca di nuova economia che intende

1. Riunire persone che condividono una scelta di consumo responsabile e partecipano alla sperimentazione di modelli economici basati sulla cooperazione, l’autogestione e la solidarietà, alternativi al modello economico dominante fondato invece sulla concorrenza, la gerarchia e la ricerca del massimo profitto individuale;

2. Avviare sperimentazioni economiche che rafforzino il potere d’acquisto delle persone economicamente più svantaggiate, incentivando la diffusione dei principi della finanza etica; la riduzione degli sprechi e dei rifiuti; il riuso e il riciclo dei beni durevoli; gli scambi non monetari e l’uso delle monete sociali complementari;

3. Ispirare la propria azione al principio di autodeterminazione alimentare, ovvero al diritto di ciascun popolo a decidere il proprio sistema alimentare e produttivo, accedendo a cibi sani, nutrienti, culturalmente adeguati e prodotti in forma sostenibile ed ecologica;

4. Sostenere progetti tesi a contrastare lo squilibrio tra il Nord e il Sud del mondo, anche diffondendo i prodotti provenienti dalle filiere del commercio equo e solidale;

5. Ricercare un equilibrio tra gli esseri umani e l’ambiente e difendere la biodiversità e la multiculturalità, nonché valorizzare l’economia di prossimità e riconoscere l’agricoltura biologica contadina come forma di produzione più moderna ed efficiente dell’agricoltura industriale, che invece è parte del meccanismo economico responsabile dell’avvelenamento del pianeta e dell’impoverimento della maggioranza dei suoi abitanti;

6. Promuovere la coesione sociale, lo sviluppo delle relazioni sociali, la ricomposizione dei legami comunitari e l’allargamento della partecipazione alla vita pubblica come elementi di contrasto delle forme di esclusione, emarginazione e solitudine delle persone;

E pertanto stabilisce di costituirsi in società cooperativa per avviare e gestire un emporio di comunità, autogestito e solidale con il quale

7. Garantire ai soci – e solo ai soci – l’approvvigionamento di alimenti e di altri beni di buona qualità, selezionati – dai soci stessi – sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e sociale, tenuto conto ciclo di vita dei beni (dalle materie prime, fino allo smaltimento post-consumo; dalle condizioni dei lavoratori impegnati nella produzione, fino alla gestione dei rapporti commerciali dell’azienda produttrice);

8. Distribuire alimenti provenienti dall’agricoltura contadina, biologica e/o biodinamica ovvero di alimenti prodotti con metodi di coltivazione e di allevamento che utilizzano esclusivamente sostanze naturali ed escludono il ricorso a sostanze sintetizzate chimicamente (concimi, diserbanti, insetticidi) e a forme di allevamento intensivo, allo scopo di salvaguardare la fertilità naturale del suolo, evitare lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e l’inquinamento del suolo e delle acque con prodotti chimici di sintesi;

9. Conciliare l’interesse dei soci di acquistare cibo e altri beni di buona qualità a prezzo contenuto con il diritto dei produttori a un equo compenso del lavoro e l’interesse collettivo – della comunità attuale e delle generazioni future – alla preservazione dell’ambiente naturale;

10. Dotarsi di un patto sociale che preveda la partecipazione attiva dei soci alla gestione gestione collettiva dell’emporio di comunità contribuendo in tre diverse forme: versamento della quota sociale; prestazione della quota di tempo-lavoro solidale annuale; partecipazione alle assemblee annuali dei soci e alle altre istanze di democrazia interna;

11. Realizzare lo scambio mutualistico in tre distinte direzioni:

– tra i soci, sostenendo le persone economicamente o socialmente svantaggiate
– tra la cooperativa e le reti dei produttori
– tra la cooperativa e il territorio